Giovedì 18 gennaio, alle ore 16.30, nella Spezieria della Certosa di San Martino, Rita Pastorelli, direttore della Certosa e Museo di San Martino e le curatrici della mostra Ileana Creazzo e Annalisa Porzio, hanno presentano la mostra ‘La Madonna delle ciliegie. Un Riposo nella Fuga in Egitto nel Museo di San Martino’.
La Direttrice Rita Pastorelli con grande liberalità ha coinvolto e ringraziato quanti hanno partecipato alla realizzazione della mostra, dalle stegiste dell’università alla direttrice emerita in pensione ma volontaria. Dagli eredi Caracciolo ai restauratori del Capodimonte messi a disposizione da Bellenger.
Tra le opere giunte in dono nel Museo di San Martino nell’Ottocento vi è una tela del pittore senese Francesco Vanni (1563 ca. – 1610), replica con variazioni del Riposo nella Fuga in Egitto di Federico Barocci della Pinacoteca Vaticana, a sua volta ispirato alla Madonna della Scodella del Correggio. Nelle opere il racconto sacro, mutuato dai Vangeli apocrifi, dà vita a una scena di gioiosa vita familiare in cui la Madonna raccoglie in una scodella l’acqua del torrente miracolosamente sgorgato mentre San Giuseppe offre al Bambino una ciocca di ciliegie, innovazione agreste del tema della palma da datteri sorta nel deserto per nutrire e ristorare la Sacra Famiglia.
La tela del Museo di San Martino, restaurata nei laboratori del Museo, proviene dalla collezione Caracciolo di Avellino e viene presentata al pubblico insieme ad altre opere, fornendo spunti di riflessione non soltanto sulla formazione del patrimonio museale – in gran parte frutto di donazioni da parte di colti e encomiabili collezionisti privati – ma anche sul tema della replica e riproduzione nell’arte, tra copie e incisioni. In questa occasione saranno anche esposte sedici incisioni a bulino, acquaforte e acciaio, della donazione Ferrara Dentice, realizzate tra ‘500 e ‘800 da maestri italiani, tedeschi, fiamminghi e francesi, sul tema della Fuga in Egitto e del Riposo durante la Fuga, alcune di bellissima qualità e originale soggetto; in una vetrina, sarà anche presentato un raro volume di stampe tratte dai dipinti di Simon Vouet.
L’esposizione è allestita nell’ampia sala della Spezieria della Certosa, dove la tela è affiancata dai ritratti “in pompa magna” di primo Seicento dei principi Camillo e Marino Caracciolo d’Avellino, antenati del donatore, da poco restaurati nel Laboratorio dell’Università Suor Orsola Benincasa.
La mostra di approfondimento e valorizzazione di alcuni nuclei collezionistici del Museo è a cura di Ileana Creazzo e Annalisa Porzio, con il coordinamento di Rita Pastorelli, direttore del Museo.
La mostra sarà visitabile dal 19 gennaio al 18 marzo 2018
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