Il fascicolo trentasettesimo de «La Terra delle sirene» si apre con un approfondito saggio di…
Il fascicolo trentasettesimo de «La Terra delle sirene» si apre con un approfondito saggio di Annunziata Berrino dedicato alla casa natale di Torquato Tasso a Sorrento e al ruolo fondamentale che essa ebbe, a partire dal Decennio francese, nelle fortune turistiche del territorio. Come altre case natali di grandi artisti, infatti, essa fu a lungo meta di visite, che non sarebbe esagerato definire pellegrinaggi.
Segue, a firma di chi scrive e di Pasquale Vanacore, la prima ricostruzione completa di un’epigrafe latina medievale da poco scoperta dopo i lavori di restauro della ex cattedrale di Vico Equense.
Delle complesse strutture idriche del vasto territorio vicano si occupa poi il giovane archeologo Antonio Vanacore, illustrando alcune recenti acquisizioni.
Di opere d’arte conservate nella già menzionata chiesa ex cattedrale di Vico Equense trattano i due articoli successivi. Gianpasquale Greco studia per la prima volta con il dovuto metodo critico il sepolcro seicentesco del vescovo vicano Giovanbattista Repucci, fra l’altro proponendone con prudenza quale autore un ancor giovane Lorenzo Vaccaro. Mario Verde racconta, invece, con l’ausilio di documenti dell’epoca, la realizzazione della galleria di ritratti dei vescovi vicani con cui nel 1786 fu decorata la sacrestia della chiesa.
Il contributo seguente, di Luigina de Vito Puglia, delinea la figura dell’umanista Lucio Giovanni Scoppa, probabilmente originario di Massa Lubrense, che fra la fine del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento visse e operò a Napoli. Qui egli produsse notevoli commenti ai classici latini e molti manuali per gli studenti. Ebbe il merito di istituire una scuola pubblica alla quale avevano accesso gratuito anche i giovani meno abbienti. Anche se Scoppa fu talvolta criticato per la sua pedanteria, egli fu un maestro di humanitas molto in vista.
Maria Grazia Spano presenta quindi, nel contesto della Sorrento del Cinquecento, le figure di Marino e Matteo Mastrogiudice. Essi ricoprirono ruoli importanti nella Napoli del tempo e poi, con lodevole e illuminato mecenatismo, crearono la prima scuola pubblica nella natia Sorrento. L’istituto, anch’esso gratuitamente accessibile per i giovani non ricchi, aveva sede in un loro splendido palazzo nel cuore della città, l’attuale Palazzo Montefusco in via S. Cesareo.
José Sarzi Amade ci introduce poi nelle avventurose vicende del cappuccino Girolamo Merolla da Sant’Agnello, missionario in Congo verso la fine del Seicento. Egli dettò le sue memorie al confratello Angelo Piccardo da Napoli, il quale – come rileva Sarzi Amade – le arricchì di fascino letterario con una sottile trama di richiami e rimandi ad Omero e Virgilio.
Viaggiatore, ma per diletto dello spirito, fu anche lo scrittore e giornalista austriaco Wilhelm von Wymetal (1838-1896), che fu anche a Sorrento e a Capri e mise per iscritto le sue acute osservazioni ed impressioni. Renato Esposito ci racconta i momenti salienti del suo soggiorno nella Terra delle sirene.
Agli anni Cinquanta del Novecento ci conduce poi un saggio di Luigi Russo, ricostruendo la lunga permanenza dello scrittore australiano Morris West a Sorrento e a Napoli. Fervente cattolico e osservatore critico della realtà del suo tempo, West descrisse con empatia la triste situazione socio-economica del Mezzogiorno d’Italia e gli sforzi enormi di chi, come Don Mario Borrelli, tentava di alleviare le sofferenze dei più derelitti, specie dei bambini.
Chiude il fascicolo Luigi Esposito con la biografia e una rassegna commentata di tutte le pubblicazioni di Antonino Di Leva (1928 – 2012), comandante di marina e appassionato studioso della nostra storia locale.
Fonte : PositanoNews.it
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