Il nome di Positano è stato da sempre associato ad una località di mare, meta di turismo d’élite e luogo salubre dove trascorrere le proprie vacanze. Finalmente oggi assume nuovi connotati grazie alle scoperte archeologiche e il rinvenimento di una porzione della villa romana, sita al di sotto della chiesa Parrocchiale. Ieri presso il MANN si è tenuta una conferenza, svoltasi nell’ambito degli appuntamenti settimanali “Incontri di Archeologia”, che aveva come protagonista proprio la villa marittima della perla della Costiera Amalfitana. L’archeologa Luciana Jacobelli è stata orgogliosa di presentare ad un pubblico ricco di esperti del settore, i risultati delle scavo recentemente concluso. La Jacobelli ha ribadito più volte l’unicità e l’originalità del sito, che fino ad ora non ha riscontri, né sul versante amalfitano, né su quello sorrentino. Le maestranze che vi hanno lavorato, creando giochi prospettici di IV stile attraverso i tendaggi dipinti e figure in rilievo, non sono le stesse dell’area vesuviana, nonostante conoscessero i temi più in voga dell’epoca. L’area scavata è, secondo l’archeologa, il triclinium, ovvero la sala da pranzo di rappresentanza del proprietario della villa, individuabile grazie alla presenza di diverse specie di animali (da caccia, da pesca) che si alternato ad animali mitologici. Altre informazioni degne di nota sono la presenza degli oggetti rinvenuti all’interno della sala, quali una lucerna invetriata di provenienza salernitana, diversi bronzi utilizzati per il simposio, pesi e seghe che probabilmente al momento dell’eruzione, erano usati per il restauro della struttura il seguito al terremoto del 62 d. C.
Dopo una descrizione dettagliata degli affreschi delle pareti OVEST, NORD ed EST, Luciana Jacobelli ha presentato il progetto del sito, curato dall’arch. Diego Guarino, spiegando alla platea le molteplici difficoltà che hanno incontrato durante i lavori.
Positano ha ora una propria identità culturale che trae le sue origini nel mondo romano.
Tutto questo è stato possibile grazie ad un lavoro sinergico tra Soprintendenza, Comune e Parrocchia, che hanno come obiettivo comune quello di valorizzare, tutelare e rendere fruibile un sito unico al mondo.
Floriana Cervero, Antonella ApuzzoAssociazione Positano Arte e Cultura
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