In occasione della giornata mondiale contro l’omofobia del 17 maggio ore 17, Vito Fusco, di…
In occasione della giornata mondiale contro l’omofobia del 17 maggio ore 17, Vito Fusco, di origini positanesi, presenta nella Villa Comunale di Napoli, il suo libro “Stonewall The Temple”, in collaborazione con ARCIGAY ANTINOO NAPOLI e CONSOLATO GENERALE DEGLI STATI UNITI A NAPOLI.
Napoli saluta gli attivisti dello Stonewall Inn
50 ANNI DI LOTTE PER I DIRITTI CIVILI
Inaugurazione Mostra fotografica
Stonewall: The Temple
di Vito Fusco
e presentazione libro del lavoro realizzato a NY patrocinato da Amnesty International e FIOF ITALIA
Ospiti d’eccezione
Kurt Kelly – Proprietario Stonewall Inn
Tree Sequoia – Veterano Moti di Stonewall
INGRESSO LIBERO E GRATUITO.
A Cinquant’anni dai moti di Stonewall, atto di nascita di una consapevole comunità omosessuale e transessuale internazionale, Napoli, da sempre città inclusiva attenta alle lotte delle minoranze, ospita la mostra Stonewall: The Temple dell’artista Vito Fusco, nella splendida cornice della casina Pompeiana in Villa Comunale.
La mostra, nata da una consolidata sinergia tra il Comitato Arcigay Antinoo di Napoli e il Consolato Generale degli Stati Uniti a Napoli, si propone come opportunità eccezionale per rinnovare il vincolo di amicizia e solidarietà tra due culture da sempre vocate alla promozione dei principi democratici e dei diritti, primo fra tutti il diritto alla felicità.
Il vernissage della mostra, previsto per il giorno 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, sarà anche l’occasione per incontrare due personaggi di spicco della comunità LGBT americana: Kurt Kelly, proprietario del leggendario Stonewall Inn Pub di NYC, locale in cui tutto ebbe inizio, e Tree Sequoia, veterano dei Moti di Stonewall, bartender del pub e vera e propria memoria storica di quel 28 giugno 1969.
Presente il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.
Vito Fusco, fotografo, nasce a Positano, il 20 giugno del 1980. Momento chiave della sua formazione è stato l’incontro con uno dei maestri norvegesi della fotografia: Morten Krogvold e della sua compagna di vita Tarand. In seguito, Vito Fusco ha seguito seminari e workshop per dedicarsi alla “scrittura con la luce”. Con il web designer Antonio Casola, ha creato l’agenzia di comunicazione visiva Arkimedia lab. Le sue opere, esposte in diverse mostre, sono state pubblicate anche sul National Geographic Italiano e su El Pais. Nel 2010 ha vinto il concorso indetto dalla Nikon.
Evento realizzato con il patrocinio morale del Comune di Napoli -Assessorato alla Cultura, dell’Università Federico II di Napoli, del Centro Sinapsi, della Fondazione GIC, di Poetè, del FIOF, e con il supporto del Grand Hotel Parker’s di Napoli.
INFO SUL LIBRO: http://www.vitofusco.com/web/stonewall/
Le immagini del fotografo Vito Fusco, scattate nello storico locale omosessuale Stonewall Inn di New York, raccolte in un libro fotografico e con alcuni approfondimenti testuali sulle battaglie affrontate dal mondo LGBTQ dagli anni ’60 ad oggi, sia in lingua italiana che inglese.
34 immagini, alcune delle quali durante il 2017 hanno ricevuto importanti riconoscimenti, per raccontare i giorni passati nel bar della grande mela, proprio durante la settimana del Gay Pride.
Un progetto fotografico nato per caso, come spiega nel libro l’autore, ma che arriva all’osservatore in modo diretto e forte.
La storia fotografica si basa principalmente sui ritratti delle persone incontrate nel bar, ritratti che, sempre secondo l’autore, sono la chiave del lavoro: – Le persone fotografate appartengono a diversi generi sessuali, spesso non chiaramente identificabili dalle foto – chiarisce il fotografo – e questo è uno dei punti fondamentali: la differenza di genere è e deve essere del tutto irrilevante; nelle foto ci sono esseri umani! – Partendo da questo punto, ci si potrà immergere nelle immagini e riflettere su un argomento che è molto discusso, ma spesso affrontato superficialmente.
Anche per questo motivo, dopo le foto, una descrizione dell’INCIPIT del lavoro fotografico ed un excursus sulla questione LGBTQ, danno lo spunto per riflettere su questioni poco conosciute come il fatto che soltanto nel 1990, l’omosessualità è stata declassata dalla lista delle malattie mentali o che ancora un terzo delle nazioni del mondo ritengono l’omosessualità un reato.
Fonte : PositanoNews.it