Sempre all’Armida di Sorrento di Maurizio Mastellone gli eventi più interessanti della Penisola Sorrentina Eleonora…
Sempre all’Armida di Sorrento di Maurizio Mastellone gli eventi più interessanti della Penisola Sorrentina
Eleonora Di Maio ha scelto quest’anno di mettere in scena, per l’evento di fine anno dell’Accademia da lei diretta a Sorrento, “On Broadway Musical Theatre & Dance”, prestigiosa scuola di musical, teatro, canto e danza che mira a formare futuri performer-professionisti dello spettacolo, grazie all’apporto di un nutrito numero di insegnanti professionisti nelle svariate discipline dell’arte scenica, uno dei musical più rappresentativi della moderna cultura artistica partenopea, “Scugnizzi”, in scena domenica 17 e lunedi 18 giugno, alle 21, con ingresso gratuito, nel Teatro Cinema Armida a Sorrento. “Scugnizzi” è innanzitutto un bellissimo film di Nanni Loy del 1989, che narra le vicende di alcuni dei giovani detenuti del riformatorio di Nisida, impegnati a realizzare un musical teatrale sotto la guida dell’attore Fortunato Assante. Attraverso le singole storie dei ragazzi, rappresentate per quadri, il film porge allo spettatore un acuto punto di vista sulle difficili tematiche della camorra e del disagio giovanile a Napoli. Spiega Eleonora Di Maio: “Crudo, puntuale nel racconto, il film offre uno spaccato della vita di strada e del carcere minorile di Nisida attraverso le vicende di un gruppo di ragazzi di un contesto sociale difficile. La mano della criminalità organizzata, l’assenza di prospettive, il dilagare della droga e dello spaccio come lavoro, la morte… La deriva di queste giovani vite è tenera e drammatica allo stesso tempo”. Nel 2002 dal film viene tratto un musical teatrale di straordinario successo con Sal Da Vinci, “C’era una volta… Scugnizzi”, con musiche e testi di Claudio Mattone e prosa di Claudio Mattone ed Enrico Vaime. La storia si incentra sul confronto-scontro tra due ragazzi, Saverio De Lucia e Raffaele Capasso detto “‘o russo”, reclusi nell’istituto di correzione per minori di Nisida, che partecipano assieme a un progetto teatrale voluto dal Ministero di Grazia e Giustizia. Una volta liberi, i due prendono strade diverse e opposte. Si ritrovano dopo vent’anni. Saverio è diventato un prete “di strada” che si dedica anima e corpo al recupero dei ragazzi del quartiere cercando di sottrarli dalle maglie della droga e della criminalità, Raffaele è un boss della camorra che usa quei ragazzi come corrieri per i suoi loschi traffici. Tra i due nasce uno scontro di ideali e di personalità che si acuisce sempre di più, fino al punto che “‘o russo”, accecato dall’ira e incapace di affermare se stesso se non attraverso la violenza, fa prima uccidere Angelo, un giovane sbandato, poi arriva ad eliminare lo stesso Saverio. Ma il suo gesto, che all’inizio sembra una vittoria della malavita, segnerà in realtà la sua sconfitta, in quanto la morte violenta di Saverio darà a tutto il gruppo dei ragazzi la forza di ribellarsi alla camorra e di lanciare un grido di protesta, disperato e liberatorio, che diventa il grido di tutta la città contro l’illegalità che la soffoca e l’opprime. Sarà Carmine a raccogliere l’eredità di Saverio e continuarne l’opera verso la speranza di un futuro per la città. Con oltre 600 repliche, più di 700.000 spettatori, edizioni rinnovate di anno in anno per due decenni, sempre al primo posto in classifica nel Giornale dello Spettacolo dell’Agis in ogni stagione di rappresentazioni, “C’era una volta… Scugnizzi” è entrato di diritto tra i classici della cultura partenopea. Commenta Eleonora nelle sue note di regia: “I brani di questo musical sono forti e toccanti. Gli allievi, guidati nel canto dal Maestro Marianna Astarita Maresca, si sono dovuti cimentare innanzitutto con la lingua napoletana che, pur essendo nel nostro DNA, non è stato facile resuscitare in ognuno di loro, ormai abituati alla corretta dizione delle parole. Ne risulta modificata finanche l’espressività gestuale ed interpretativa. Inoltre nella nostra dorata Sorrento e dintorni non si vivono situazioni così estreme come quelle descritte nell’opera e ogni allievo ha dovuto calarsi nei panni di un ragazzo di strada che lotta per la sopravvivenza ogni giorno e immaginarsi di essere ciò che non è. Non ci sono sconosciuti alcuni disagi sociali e familiari anche dalla cronaca quotidiana, ma affrontarli sul palco immedesimandosi nelle storie ha costituito uno sforzo emotivo non indifferente per la loro giovane età e alcuni ostacoli si sono presentati in tutta la loro crudezza”. Regista, attrice, autrice, insegnante di recitazione, Eleonora, invasata sin da giovanissima dal fuoco sacro dell’arte, si è formata prima all’Atelier d’art dramatique du Luxembourg a Parigi e poi laureata in regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, studiando con grandi maestri tra i quali Andrea Camilleri, Luca Ronconi, Carlo Lizzani, Monica Vitti. Ogni anno, con l’Accademia On Broadway, regala al pubblico della Penisola sorrentina una sua rivisitazione di uno dei musical che hanno fatto la storia di questo glorioso genere.
(Carlo Alfaro)
Fonte : PositanoNews.it