A un anno dal virus. Patrimoni UNESCO a confronto. Resilienza e ripartenza. Il Centro Universitario…
A un anno dal virus. Patrimoni UNESCO a confronto. Resilienza e ripartenza.
Il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, l’Associazione Beni Italiani del Patrimonio Mondiale e Rete delle grandi Macchine a spalla Patrimonio UNESCO.
Un anno duro, segnato dalla paura del nemico invisibile, dal ritmo dei lockdown, dalla sospensione di una “normale” quotidianità, dalle restrizioni imposte dall’emergenza che hanno segnato profondamente gli individui, così come le comunità. I limiti alla partecipazione e quindi alla vitalità stessa dei patrimoni culturali – sia per ciò che riguarda la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione dell’immateriale che in relazione ai processi produttivi e di fruizione legati al patrimonio materiale- hanno congelato il ben-essere psicologico, sociale, economico prodotto dalla relazione individuale e collettiva con la creatività, con il patrimonio storico e artistico, i paesaggi, i rituali festivi, la danza, la musica, il teatro, il saper fare artigiano.
Una situazione inedita che mette a rischio un sistema consolidato e che impone in questo momento una riflessione su criticità e prospettive, sulla centralità della cultura e delle istituzioni culturali e sul ruolo delle comunità d’eredità nel complesso impianto della “cura” al patrimonio, così come sulla necessità di rinnovarne l’approccio in un tempo che da “sospeso” sembra avviarsi alla ripartenza, ad un’Italia che verrà. Un cantiere in cui i Patrimoni UNESCO saranno chiamati a dare il loro prezioso contributo come luoghi di buone pratiche di salvaguardia e di gestione da trasmettere e trasferire anche oltre la buffer zone, in una visione di prossimità che possa spingere alla ripresa sulla base di un’idea di sviluppo sostenibile a base culturale che sia la più estesa e plurale possibile.
Proiettare comunità e territori di questi speciali contesti patrimoniali oltre la crisi e definire nuove potenti opportunità all’interno del sistema di valore che le misure europee di cofinanziamento, la programmazione ordinaria e le risorse di Next Generation UE è l’obiettivo della virtual conference di lunedì 24 maggio, organizzata online a cura del Centro Universitario Europeo per i Beni culturali, Rete delle grandi Macchine a spalla Patrimonio UNESCO e l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale, con la partecipazione della Commissione nazionale Italiana per l’UNESCO e il Ministero della Cultura, Servizio II UNESCO del Segretariato Generale.
Patrimoni materiali ed immateriali italiani allo stesso tavolo circolare, insieme, sulle problematiche e sulle proiezioni dell’ambito italiano di valore universale che abbraccia i 55 riconoscimenti dei siti del Patrimonio Mondiale, i 14 elementi della Lista del patrimonio culturale immateriale, gli 11 geoparchi del Programma UNESCO che tutela e valorizza il patrimonio geologico, gli 8 riconoscimenti al patrimonio documentario italiano nel Programma Memoria del Mondo. Questa l’idea condivisa dai curatori, Patrizia Nardi che è responsabile tecnico-scientifico dei Progetti UNESCO della Rete delle grandi Macchine e Carlo Francini, Site Manager del Comune di Firenze e Coordinatore scientifico di ABIPM, accolta dal CUEBC che da diversi anni lavora su questi temi all’interno di Ravello Lab-Colloqui Internazionali e che con la Rete condivide un Accordo di valorizzazione su azioni di salvaguardia sostenute dalla L.77/2006 sui Patrimoni UNESCO italiani.
Focal point, soggetti ministeriali di competenza, esperti italiani e stranieri, decisori politici, associazioni, comunità saranno impegnati in due sessioni, una mattutina e l’altra pomeridiana, nella lettura dell’impatto che il Covid ha prodotto in questo contesto, nell’analisi del rapporto tra le comunità, il patrimonio culturale di cui sono eredi e le politiche culturali territoriali e governative, nella relazione tra i soggetti istituzionali di competenza e gli ambiti di attuazione della gestione e della salvaguardia in un tempo ancora complicato e in cui sembra essere di difficile declinazione la funzione del patrimonio come luogo dell’interazione e della coesione sociale, dello sviluppo sostenibile dei territori a base culturale, dell’incontro della domanda e dell’offerta legata ai flussi di turisti e visitatori su cui si basa, peraltro, la promozione integrata del Sistema Paese.
Sarà possibile seguire i lavori iscrivendosi alle sessioni:
Sessione mattutina:
https://uso2web.zoom.us/webinar/register/WN_kwSBPZoeRxyFSn7pJm4p4w
Sessione pomeridiana:
https://uso2web.zoom.us/webinar/register/WN_YISjHToUTa6tLf_mAofMjw
Dopo l’iscrizione una mail di conferma fornirà le informazioni necessarie per entrare nella sessione scelta
CUEBC – Villa Rufolo 84010 Ravello (Sa) info: univeur@univeur.org
Volatile bellezza? I Patrimoni UNESCO al tempo del Covid.
Patrimoni UNESCO. I siti italiani del Patrimonio Mondiale.
Lunedi 24 maggio 10.00 – 12.00
Modera
Massimiliano Zane (Progettista Culturale – Consulente Ministero della Cultura)
Introducono
Alfonso Andria Presidente Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali
Enrico Vicenti Segretario Generale Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco
Mariassunta Peci Direttore Servizio II-UNESCO, Segretariato Generale Ministero della Cultura
I curatori
Carlo Francini – Responsabile Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e rapporti con UNESCO del Comune di Firenze e Coordinatore Scientifico ABIPM
Patrizia Nardi – Responsabile tecnico-scientifico progetti UNESCO Rete delle grandi Macchine a spalla italiane
Intervengono
Adele Cesi (Focal point nazionale per la Convenzione del Patrimonio Mondiale del Ministero della Cultura) L’impatto del COVID sull’operatività della Convenzione del Patrimonio Mondiale: limiti ed opportunità
Pietro Petraroia (Direttore di “Il Capitale Culturale”, Università di Macerata) Patrimoni UNESCO. Non più solo attrattori
Giorgio Andrian (Project manager Padova Urbis Picta) Non c’è Patrimonio senza comunità. La coprogettazione culturale per la candidatura UNESCO
I siti dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale
Introduce Ingrid Venoroso (Direttore Rivista Siti Patrimonio Mondiale)
Carlo Francini (Site Manager del Comune di Firenze e Coordinatore Scientifico dell’Associazione) Le prospettive del turismo post-Covid a Firenze e nelle città d’arte Patrimonio Mondiale.
Mariangela Busi (Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale) – Mantova e Sabbioneta, la resilienza della Comunità
Elena Grazia Fè (Ufficio UNESCO del Comune di Modena) – Modena e i processi di conservazione del valore eccezionale Universale
Ferruccio Ferrigni (Coordinatore Attività CUEBC) – Il Piano di gestione del sito UNESCO Costiera Amalfitana
Maria Grazia Bellisario – (Codirettore Master UNINT Gestione patrimonio Mondiale) Formazione a supporto della gestione integrata del Patrimonio UNESCO
Emanuela Rossini – (Deputata, Fondatrice Intergruppo Parlamentare Siti UNESCO) Tutela e valorizzazione del Patrimonio culturale nel PNRR
La salvaguardia dei patrimoni culturali immateriali UNESCO
Lunedi 24 maggio 17.30 – 19.30
Modera
Gianni Bonazzi Presidente Parco archeologico-naturalistico di Vulci, già Direttore Ufficio UNESCO Ministero della Cultura
Introducono
Patrizia Nardi Responsabile tecnico-scientifico progetti UNESCO Rete delle grandi Macchine a spalla italiane
Francisco Javier Lopez Morales Già membro del Comitato Intergovernativo e dell’Organo Sussidiario della Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio Culturale Immateriale
Intervengono
Alfonso Andria, Presidente Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali Le identità culturali come fattore di coesione e di sviluppo territoriale
Monica Lacarrieu (Programa Global de Capacitaciones en PCI para America Latina y el Caribe UNESCO) Tango y Covid: desafíos para su salvaguardia en el contexto del PCI.
Juan Luis Isaza Londono (Director Académico del Posgrado Internacional en Patrimonio y Turismo Sostenible, Cátedra UNESCO de Turismo Cultural de Buenos Aires (Untref – Aamnba) de
la ciudad de Buenos Aires) Columbia – Comunidad – Covid: Patrimonio Cultural Inmaterial en tiempos de pandemia
Fabio Sbattella (Docente di psicologia dell’emergenza dell’Università Cattolica di Milano) Festa interrotta e adolescenza sconnessa. Come trasmettere un patrimonio immateriale in tempo di Covid?
Salvatore Gabriele (Presidente Parco di Pantelleria) I ruoli dei Parchi nel contesto delle aree interne del Mezzogiorno d’Italia
Michele Boscagli – Antonella Brancadoro (Presidente e Direttore Associazione Nazionale Città del Tartufo) Comunità in attesa: pratica della cerca e cavatura e la sua salvaguardia.
Rosario Previtera (Esperto del PCI dell’Arte dei muretti a secco della Costa Viola) –Terrazzamenti calabresi storici dello Stretto. Un Patrimonio UNESCO da mettere a sistema.
Claudio Bocci (Consigliere Delegato Ravello Lab) – I Piani di Gestione e di Salvaguardia del Patrimonio UNESCO come buona pratica ‘universale’ per lo sviluppo dei territori
Elena Sinibaldi (Funzionario demoetnoantropologo (P.h.D), Focal Point Nazionale Convenzione UNESCO 2003, Segretariato Generale, Servizio II-UNESCO, MIC) – Metodi e pratiche istituzionali UNESCO: salvaguardia e sostenibilità del patrimonio culturale immateriale
Conclusioni
Paolo Russo Promotore dell’emendamento alla L.77/2006 in favore del patrimonio culturale immateriale e dell’emendamento per l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale per il Patrimonio culturale immateriale UNESCO – Patrimonio culturale immateriale. Dalle comunità, la rinascita. Le possibilità del PNRR.
Fonte : PositanoNews.it