Piano di Sorrento, Fritz Zamy il re della street dance da Patty Schisa per lezioni…
Piano di Sorrento, Fritz Zamy il re della street dance da Patty Schisa per lezioni di hip hop con una giornata open gratuita
FRITZ ZAMY Ballerino e Coreografo di fama internazionale ,contribuisce da anni in Italia allo sviluppo della street dance .
Cosa è la Street Dance?
Per street dance (danza di strada o danza urbana) si intende un insieme di stili di danza evoluta al di fuori delle scuole di ballo tradizionali, in spazi aperti quali strade, dance party, feste di quartiere, parchi, cortili scolastici, rave party, night club, ecc… In genere sono basate sull’improvvisazione e sulla socializzazione, incoraggiando l’interazione e il contatto con gli spettatori e con gli altri ballerini [1]. Questi balli si sono evoluti da contesti urbani e suburbani in forme di cultura underground; fanno parte della cultura locale, alla stessa maniera della danza popolare (anche se, con l’avvento di Internet, la danza sembra essere condivisa tra persone con gli stessi gusti musicali sparse per il mondo). Inoltre, street dance si caratterizza come danza popolare moderna proprio in riferimento all’urbanizzazione. Alcuni esempi di danze di strada sono rappresentati dal B-boying (noto come break dance e nata a New York), il Melbourne Shuffle (da Melbourne) e il Tecktonik (Parigi)
Cosa è l’hip hop?
L’hip hop è un movimento artistico e culturale, origine nel quartiere newyorkese del Bronx a partire dagli anni settanta del XX secolo. Sebbene venga spesso identificato con l’omonimo genere musicale, la definizione dell’hip hop come movimento culturale è più ampia e comprende i seguenti elementi caratteristici: il rapping, uno stile di rima vocale ritmica; il DJing (o turntablism), ovvero l’arte di creare musica con giradischi e mixer; il breaking, ovvero un tipo di danza, e il graffitismo, ovvero l’arte di creare interventi pittorici sul tessuto urbano.[1][2]
Il movimento hip hop ha probabilmente mosso i primi passi con il lavoro di DJ Kool Herc che, competendo con DJ Afrika Bambaataa, si dice abbia inventato il termine “hip hop” per descrivere la propria musica. Il cuore del movimento è stato il fenomeno dei block party: feste di strada, in cui i giovani afroamericani e latinoamericani interagivano suonando, ballando e cantando a ritmo della musica hip hop. Parallelamente il fenomeno del writing contribuì a creare un’identità comune in questi giovani, che vedevano la città sia come spazio di vita sia come spazio di espressione: ogni persona era libera di esprimere la propria identità con questo nuovo stile culturale.[2]
Negli anni ottanta/novanta, gli aspetti di questa cultura hanno subito una forte esposizione mediatica varcando i confini americani ed espandendosi in tutto il mondo. Il riflesso di questa cultura “urbana” ha generato oggi un imponente fenomeno commerciale e sociale, rivoluzionando il mondo della musica, della danza, dell’abbigliamento e del design.
L’hip hop è un fenomeno nuovo e antico allo stesso tempo; l’importanza del campionamento di brani, beat e bassline di vecchi dischi per questa forma d’arte significa che gran parte della cultura ha ruotato intorno all’idea di aggiornare registrazioni, atteggiamenti ed esperienze classiche per un pubblico moderno. Il campionamento della cultura meno recente e il suo riutilizzo in un nuovo contesto o in un nuovo formato è chiamato “flipping” (capovolgimento) nella cultura hip hop[3]. La musica hip hop segue le orme dei precedenti generi musicali afroamericani e latini, come il blues, il jazz, il ragtime, il funk, la salsa e la disco music, diventando uno dei generi più praticati in tutto il mondo.
Tratto da Wikipedia
Fonte : PositanoNews.it