L’Asilo LUIGI ROSSI di Positano, anche quest’anno, ha aderito al concorso(iniziativa) “L’adozione fra i banchi…
L’Asilo LUIGI ROSSI di Positano, anche quest’anno, ha aderito al concorso(iniziativa) “L’adozione fra i banchi di scuola”: questa volta è stata invitata la maestra e scrittrice Sara Anceschi, un’insegnante con cattedra alla Scuola Primaria “Rodari” di Trofarello (To), a parlare dell’argomento attraverso il suo libro “Mamma, tu in che pancia sei nata?” della collana Genitori Si Diventa.
È un libro autobiografico che racconta della vita dell’autrice, adottata a soli due mesi di vita.
Sara Anceschi affascinata da sempre dal mondo adottivo, per un certo periodo della sua vita ha creduto che quel lavoro potesse diventare la sua professione. Invece, la vita l’ha portata altrove, al primo amore, l’insegnamento. Non ha mai abbandonato la passione per il tema adottivo e l’ha portata con sé nel suo lavoro, nelle sue lezioni con i suoi piccoli alunni, considerando la sua storia personale una risorsa. Ritiene sia un’importante lezione di vita per i bambini, perché in futuro possano diventare adulti consapevoli, responsabili, sensibili e attenti nel cogliere le differenze e a valorizzarle. Innamorata della sua famiglia, la ritiene il suo più grande successo e la cosa a cui tiene di più al mondo e a Loro, dedica questo libro.
Abbiamo avuto il piacere di conversare con l’autrice quest’estate qui a Positano, mentre era in visita da alcuni amici. L’intensità con cui ci ha raccontato la a sua storia e il suo contagioso sorriso, ci hanno colpito in maniera impressionante, sensibilizzandoci ancor di più sul discorso delle adozioni. Quando gli abbiamo chiesto il perché avesse scritto questo libro, dato che sulla questione si sono riversati fiumi e fiumi di parole, lei ci ha risposto così: “Ho deciso di scrivere questo libro per raccontare l’adozione attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta in prima persona, una figlia.
La letteratura sull’adozione è molto variegata e ben assortita. Ci sono manuali scritti da esperti psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, giuristi, molti diari scritti da genitori adottivi. Meno presenti, invece, i protagonisti principali dell’adozione: chi è stato adottato. Noi, adottati negli anni Ottanta, siamo cresciuti e diventati adulti. La nostra voce è la testimonianza di chi ha vissuto l’adozione sulla propria pelle, una risorsa, a mio parere importante, per i genitori e per coloro che si avvicinano all’adozione.
Ho scelto di raccontare la mia vita a partire dalla mia esperienza di maternità per andare poi a ritroso nel tempo e ho voluto farlo senza che psicologi o altri professionisti esprimessero alcun giudizio sulla mia storia.
Il mio obiettivo è “rendere l’adozione una delle eventualità della vita” e non etichettarla necessariamente come problematica. Certo, ci sono situazioni in cui l’adozione ha innescato dinamiche complesse, ma non sempre le cose vanno in questo modo. Per me l’adozione è stata l’esperienza che mi ha permesso di diventare la figlia dei miei genitori, mamma Anna e papà Giancarlo. È stata il mezzo che ci ha permesso di diventare una famiglia, l’opportunità più importante che mi è stata data, ma non è ciò che ci definisce.”
Non vediamo l’ora di incontrarla di nuovo, Venerdì 11 ottobre alle 14:30 nel salone dell’Asilo Luigi Rossi: sarà incontro aperto a tutti, mi raccomando, non mancate!!!
Fonte : PositanoNews.it