Poveri ma ricchissimi all’Armida di Sorrento, dietro il film le molestie di Brizzi e la lotta De Sica – Boldi . Questa sera in una Sorrento super affollata , dopo aver gustato un “cuoppo” del ristorante “Basilico”, all’interno dell’elegante sala nella moderna struttura ristrutturata da Maurizio Mastellone, abbiamo visto il “classico” film natalizio si può dire, ma ciò che interessava era il “dietro”, non sappiamo se sia o no una moda o una rivoluzione socio-culturale, ma anche Brizzi è accusato di varie molestie . Dopo scandali e polemiche (ma senza risvolti giudiziari), Fausto Brizzi è stato anche assente alla presentazione di “Poveri ma ricchissimi”, sequel di “Poveri ma ricchi”, dello stesso regista, campione d’incassi dello scorso anno. Il protagonista del film, Christian De Sica porta avanti la sua personale battaglia ( di incassi ) con Massimo Boldi .
Per quanto riguarda Brizzi in Italia , a differenza degli USA non ci si fa tanti problemi, il film è regolarmente nelle sale, accolto poco favorevolmente dalla critica che lo da per scontato, mentre il pubblico lo apprezza per rilassarsi , ignara di tutti i problemi che ci stanno dietro , regista e co-sceneggiatore si inserisce nella lunga querelle con la Warner, che ha deciso subito di non avere future collaborazioni con lui e anche di escluderlo dall’attività promozionale del film. Il nome di Brizzi, scomparso dai trailer, dal sito della major e dai manifesti, compare regolarmente nei titoli di coda. Ma mentre continuano insinuazioni su brizzi ( “Mi ha chiesto di spogliarmi, ma nessuna violenza”, le ultime dichiarazioni ) che meravigliano solo le persone che cadono dalle nuvole pensando che il mondo del cinema non sia un pò “malato” da Hollywood , New York, a Cinecittà e Roma, esce fuori anche che la Mazzamauro sia stata picchiata mentre voleva entrare in scena per una battuta fatta coprendo un altro attore. Insomma oramai non si sa più se vedere il film o quello che c’è dietro.
Il film vede il ritorno della sguaiata famiglia Tucci che, tornata ricca, decide di rendere indipendente il paese di Torresecca dall’Italia attraverso un referendum. E questo per diventare alla fine un Principato autonomo dove tutti i sogni populisti sono realizzabili: ritorno alla lira, niente tasse, libertà di picchiare i vigili ausiliari e abolizione delle indicazioni sui prodotti alimentari. E mentre Danilo (Christian De Sica) è impegnato a fare il politico, sua moglie Loredana (Lucia Ocone), ormai first Lady, subisce il fascino di un piacente scrittore (Massimo Ciavarro) e suo cognato Marcello (Enzo Brignano) deve gestire un suocero (Paolo Rossi) appena uscito di galera e l’imminente parto di sua moglie Valentina (Ludovica Comello).
De Sica ha spiegato: “Credo che questo film sia più divertente del precedente anche perché racconta tutti i segreti desideri degli italiani come quello di non pagare le tasse. Non è vero che il cinepanettone è morto, ma casomai è cambiato ed è giusto così perchè segue l’Italia e i suoi cambiamenti”. Intanto segue la guerra a distanza con Boldi, ma De Sica , forse sprecato in questo film, è sempre, secondo noi, di una spanna superiore..
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