Proseguono i concerti della “Ghost Season” della Ravello Concert Society nel Complesso Monumentale dell’Annunziata: dai…
Proseguono i concerti della “Ghost Season” della Ravello Concert Society nel Complesso Monumentale dell’Annunziata: dai capolavori per violoncello e pianoforte al primo concerto celebrativo dei 250 anni dalla nascita di Beethoven.
Il concerto in programma lunedì 21 Settembre alle 18.30 eseguito dal violoncellista Francesco D’Arcangelo e dal pianista Pasquale Russo, è diviso in due parti, la prima dedicata alla musica barocca, mentre la seconda al periodo classico-romantico. Il primo tempo prevede l’esecuzione della Sonata in Fa maggiore di Benedetto Marcello, della sonata in La minore di Antonio Vivaldi e del divertimento in Re maggiore di Haydn, il secondo composizioni di Mendelssohn, Beethoven e Schumann. Felix Mendelssohn-Bartholdy fu un bambino prodigio, probabilmente secondo soltanto a Mozart. Ciò fu sicuramente agevolato dall’educazione ricevuta e dal fatto che i Mendelssohn ospitavano frequentemente personalità di spicco del mondo artistico e intellettuale. All’attività compositiva, iniziata già in tenera età, Mendelssohn abbinò una carriera ricca di successi come pianista, organista e direttore d’orchestra, fondò il Conservatorio di Lipsia e riportò in auge la musica di Bach. La composizione eseguita dal duo, “Lied ohne Worte”, venne dedicata da Mendelssohn a Lise Cristiani, prima donna concertista violoncellista della storia. Beethoven, tra il 1796 e il 1801, scrisse per il duo violoncello e pianoforte tre serie di variazioni. Per una di esse scelse un tema dal “Judas Makkabäus” di Händel, mentre per le altre due adottò temi del “Flauto Magico” di W.A. Mozart. Le 7 variazioni Wo046 utilizzano la melodia del duetto Pamina-Papageno del primo atto. Composte per mettere in risalto la virtuosità dell’esecutore, denotano una grande capacità nello sfruttamento delle risorse del violoncello. Composti da Robert Schumann fra il 15 e il 17 aprile 1849, i “Fünf Stücke im Volkston” erano destinati a un consumo privato, a quella pratica della “Hausmusik” (musica casalinga) che tanta importanza rivestiva nella vita musicale tedesca. Come si evince dal titolo (5 Pezzi in stile popolare), Schumann utilizza melodie dal carattere popolare, una tendenza questa, tipica della musica dell’Europa centrale della seconda metà dell’800, volta scoprire e interpretare le culture locali tradizionali.
Mercoledì 23 settembre, il pianista Fabrizio Romano presenta un programma di grande spessore: la Sonata in si minore op. 58 di Frédéric Chopin, seguita dai “Quadri da un’esposizione” di Modest Mussorgsky
Delle tre sonate composte da F. Chopin è proprio l’ultima, la Sonata in si minore op. 58, che più si adegua allo schema formale tradizionale, in un periodo in cui la sonata classica era invece entrata decisamente in crisi. Composta nel 1844, la Sonata appartiene all’ultimo periodo della creatività di Chopin ed è valutata in modo molto disparato: c’è chi la considera meno originale e ispirata degli altri capolavori di quegli anni, mentre per altri critici resta tra le più grandi creazioni chopiniane. La scrittura dei “Quadri da un’Esposizione”, la più rilevante delle composizioni per pianoforte di Musorgskij e uno dei più originali capolavori della letteratura musicale del secolo scorso, fu terminata il 22 giugno del 1874. Il motivo che ne ispirò la creazione fu la mostra di acquarelli e disegni del pittore Victor Hartmann, scomparso nel 1874 e grande amico del musicista. È una serie di dieci pezzi, ognuno dei quali porta il titolo originale del quadro che lo ha ispirato, preceduto da una introduzione detta “Passeggiata”, che si ripete spesso fra l’uno e l’altro episodio. Con questi interludi l’autore ha voluto descrivere sé stesso mentre si aggira nelle sale dell’esposizione con il pensiero mesto rivolto all’amico perduto.
Nel 2020 ricorre un importante anniversario della storia della musica: cade quest’anno il 250.o anno dalla nascita di Ludwig van Beethoven. La Ravello Concert Society aveva previsto una lunga serie di concerti contenuti nella rassegna dal titolo “Happy 250th Birthday Mr Beethoven!”. Purtroppo, causa la pandemia, saranno eseguiti solo le gli ultimi due. Il primo concerto sarà tenuto dal pianista pianista calabrese Giuseppe Maiorca che, sabato 26 settembre eseguirà, del genio di Bonn, le 3 sonate dell’Op. 31. È importante ricordare il momento spirituale in cui le Sonate op. 31, fra il 1801 e il 1802, vennero composte: momento di fermento, di svolta nell’evoluzione dell’arte di Beethoven. Dopo la sonata in sol maggiore, n. 1, seguirà quindi la sonata in re minore n..2. Il brano è noto con il sottotitolo di “Tempesta”. Infatti pare che quando gli venne chiesto quale fosse il significato di questa Sonata, Beethoven avrebbe risposto: “Leggete La tempesta di Shakespeare”. Chiude il concerto la Sonata op.31 n.3, detta “La Caccia”: delle tre è sicuramente la più serena e poeticamente distesa.
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Fonte : PositanoNews.it