Articolo di Lucio Esposito L’Istituto di Cultura Tasso, presieduto da Luciano Russo, quasi a strenna…
Articolo di Lucio Esposito
L’Istituto di Cultura Tasso, presieduto da Luciano Russo, quasi a strenna natalizia ci offre un pacchetto in due volumi o meglio due importanti appuntamenti con due relatore, ritenute delle autorità nel loro campo.
Venerdi 27 dicembre alle 17.30 Vincenzo Caputo con La Gerusalemme Liberata sabato 28 dicembre alle 10.30 Paolo De Angelis “Tasso e la natura” nella sala Aminta dell’albergo Tramontano a Sorrento.
V. Caputo, L’implosione del dialogo. Appunti su ‘Nifo’ e ‘Porzio’ di Torquato Tasso, «Studi rinascimentali», 15, 2017, pp. 139-150
Nel ricco corpus dialogico di Torquato Tasso è possibile segnalare un gruppo specifico di scritti, i quali sono spesso indicati attraverso la formula esplicativa di ‘dialoghi napoletani’ (Il Nifo overo del piacere, Il Minturno overo de la bellezza, Il Porzio overo de le virtù e Il Manso overo dell’amicizia). È una produzione strettamente legata alle brevi parentesi nella città partenopea, dove Tasso sostò nel 1588, nel 1592 e nel 1594. L’intervento, che si sofferma in particolar modo sul Nifo e sul Porzio, si pone l’obiettivo di puntare l’attenzione critica sul complesso meccanismo retorico di tali opere. La scrittura dialogica del Tasso sembra, in questo caso, arrestarsi su un piano orizzontale e – per dir così – ‘correttivo’. Le affermazioni filosofiche espresse, le quali hanno spesso una solida tradizione bibliografica, si frantumano in una serie di ritrattazioni, ripetizioni ‘migliorative’ o ‘peggiorative’, all’insegna di una correctio o, meglio, di una epanortosi, che permea l’intera scrittura.
L’IMPLOSIONE DEL DIALOGO. APPUNTI SU ‘NIFO’ E ‘PORZIO’DI TORQUATO TASSO Vincenzo Caputo. Università degli Studi di Napoli Federico II
riflessione complessiva sull’organismo dei dialoghi di Torquato Tasso, che – sia detto per inciso – sarebbe utile configurare come la risultante di puntigliosi singoli studi molecolari, dovrebbe anche affrontare questioni legate al ruolo di questi dialoghi al-l’interno di una ipotetica storia del genere (tra l’altro codificato sul piano teorico proprioda Tasso all’altezza degli anni Ottanta del Cinquecento).Rispetto a tale ampio organismo (venticinque dialoghi in versione ‘definitiva’ secondo la ricostruzione di Ezio Rai-mondi, ventisei se si accetta il suggerimento di Claudio Gigante relativo al Della precedenza ), ritaglieremo un tessuto minimo legato a un gruppo specifico di opere, alle quali può essere attribuito l’aggettivo di ‘napoletane’.?Sono dialoghi (Il Nifo overo del piacere,Il Min-turno overo de la bellezza,Il Porzio overo de le virtù,Il Manso overo dell’amicizia), che Tasso elaborò in rapporto, diretto o indiretto, con le tre soste partenopee dell’ultimo decennio del-la sua vita (il 1588 tra aprile e novembre presso il monastero olivetano di Sant’Anna dei Lombardi; il 1592 da febbraio ad aprile presso il principe di Conca Matteo di Capua e poi presso Giambattista Manso; il 1594 tra giugno e ottobre presso i benedettini nel monastero dei SS. Severino e Sossio).
Fonte : PositanoNews.it