Neanche i santi patroni stanno più in pace al loro posto. L’arcivescovo di Castellammare di Stabia e Sorrento Monsignor Francesco Alfano, come abbiamo già detto settimane fa, ha “spostato” il Santo Patrono di Sorrento , Sant’Antonino, al 15 febbraio, un giovedì, visto che il 14 è mercoledì delle ceneri. Insomma un bel guaio anche commercialmente visto che il 14 è la festa degli innamorati, che non crediamo si sposteranno al 15, tradizionale festa dei single.
Comunque a Sorrento non si sono persi di coraggio e faranno festa grande al loro Patrono. A preparare il festeggiamenti il Comitato presieduto da Antonino Stinga insieme al rettore della Basilica, don Luigi Di Prisco. Antiche tradizioni e riti che si rinnovano e consolidano di anno in anno come l’alimentazione della lampada votiva della basilica con l’olio prodotto dai contadini sorrentini.
A partire dal 5 e fino al 13 febbraio il programma prevede tutti i giorni feriali, alle 9, la Santa Messa con coroncina a Sant’Antonino. Alle 17:30 si recita il Rosario e si cantano le litanie ed alle 18 il canto del vespro con l’omelia tenuta da monsignor Erasmo Napolitano, presidente del Tribunale Ecclesiastico regionale campano. Martedì 13 febbraio, alle ore 10, ci sarà la funzione liturgica nella cripta in suffragio dei defunti iscritti al Pio Monte. Poi, a seguire, la processione eucaristica in piazza Sant’Antonino. Mercoledì 14 febbraio, alle ore 18, ci sarà la santa messa celebrata dall’arcivescovo Alfano con l’imposizione delle ceneri.
La devozione raggiunge i momenti clou nel giorno della festa che, quest’anno, eccezionalmente è stata spostata a giovedì 15 febbraio. La folla interminabile dei fedeli raggiunge la Basilica da tutta la penisola sorrentina per partecipare alle funzioni e scendere nella cripta, il cosiddetto “succorpo”, che ospita le spoglie di Sant’Antonino. Tutti si segnano con l’olio benedetto, di cui è unta la lamina d’argento posta dietro la statua del patrono. In tanti a soffermarsi davanti alle tele che raffigurano gli interventi del Santo a protezione della gente di Sorrento, come la liberazione dalla peste del 1656.
In occasione della festa si svolge anche la tradizionale processione (che parte dalla basilica alle ore 9) dietro l’antica statua d’argento, opera dell’orafo Scipio di Costantio del 1574, portata a spalle per la città dagli uomini di mare di Marina Piccola, con autorità civili e militari e le confraternite laicali.
Accanto alle funzioni religiose, Sorrento con la festa di Sant’Antonino si rianima in vista della nuova stagione turistica. Con il mercatino sul corso Italia e la vetrina delle piante destinate ad alimentare il patrimonio arboreo dei giardini sorrentini in via San Renato. E con una fitta ragnatela di bancarelle e angoli di arte varia.
L’articolo Sorrento il Sant’Antonino “spostato” al 15 febbraio, ecco il programma proviene da Positano News.