Sabato 10 novembre, alle ore 17:00, nella Sala Consiliare del Comune di Sorrento, piazza Sant’Antonio n.1, vi…
Sabato 10 novembre, alle ore 17:00, nella Sala Consiliare del Comune di Sorrento, piazza Sant’Antonio n.1, vi sarà la presentazione del libro di Adolfo Giuliani “Il Trebbeto” e mostra Mostra d’Arte contemporanea “Esasperatismo ed oltre”.
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a cura dell’Associazione Ars Harmonia Mundi.
Interventi:
avv. Giuseppe Cuomo, Sindaco di Sorrento
dott. Maria Teresa De Angelis, Assessore alla Cultura di Sorrento
prof. Clementina Gily, già docente di Estetica/Educazione all’immagine dell’Università Federico, che ha ricevuto dal Movimento il “Bidone d’Oro”
prof. Adele Paturzo, giornalista
prof. Letizia Caiazzo, artista e Presidente dell’Ars Harmonia Mundi
prof. Domenico Raio, critico d’Arte
dott. Tullio Pironti, Editore
ing. Carlo Roberto Sciascia, Presidente della Pro Loco di Caserta e critico d’Arte
Moderatore: dott. Carlo Alfaro, presentatore.
Sarà presente l’autore del libro.
L’attore e poeta Ciro Ridolfini leggerà alcuni brani dal libro.
Nella stessa sede sarà presentata la mostra d’Arte contemporanea “Esasperatismo ed oltre” curata dall’Associazione Ars Harmonia Mundi, alla quale partecipano i seguenti artisti:
Caterina Acciardo, Antonio Apicella, Nunzio Capece, Giuseppe Caputo, Iula Carceri, Maria Comparone, Carla De Gragorio, Rosanna Di Carlo, Salvatore Di Palma, Leonilde Fappiano, Anna Felvini, Giuseppe Ferraiuolo, Rosa Guarino, Stafania Guiotto, Giovanni Incoronato, Paolo Lizzi, Adriana Mallano, Claudio Morelli, Veronica Mauro, Silia Pellegrino, Ivan Persico, Anna Russo, Antonio Scaramella, Angela Tammaro, Anna Varone.
L’allestimento e l’organizzazione sono state curate da Letizia Caiazzo e da Ottavia Patrizia Santo.
Il libro del fondatore del Movimento “Esasperatismo – Logos & Bidone” di Adolfo Giuliani, intitolato “Il Trebbeto”, Tullio Pironti Edizione 2018, segue le prime due pubblicazioni datate 2016 dal titolo “La parola al Bidone-pensieri esasperatisti” e “Esasperatismo-Pericoli Globali”, sempre edizione Pironti, e con esse formano un’elegante raccolta.
“Con la pubblicazione di questo terzo libro – spiega Giuliani – ho voluto ancora una volta, riflettere sulla vita, valori e memorie personali, per riuscire a mettere insieme episodi che hanno accompagnato la mia vita, e raccontare come è iniziato il sentimento esasperatista e da cosa abbiano avuto origine determinati momenti seguendo un percorso logico”.
Partendo dalla sua infanzia fino alla guerra vissuta e alla partecipazione alle Quattro Giornate di Napoli del ’43, quando era “uno scugnizzo”, e poi ricordando quando a 21 anni con la tubercolosi gli avevano dato poco più di un anno di vita, quando si viveva nel dopoguerra nella miseria e l’esperienza di insegnante e, infine, quando da adulto incontra un bidone per strada, che lo indurrà a creare il Movimento culturale <Esasperatismo – Logos & Bidone> nel maggio del 2000, movimento nato per dare un messaggio, mediante mostre ed incontri, sui pericoli incombenti per la terra e per l’umanità, ma anche per indicare la speranza di un futuro migliore.
Icona del movimento è un bidone, apparentemente vuoto, arrugginito, ammaccato, scalciato e sballottato, ma riempito da espressioni creative, da segni e colori, da parole, da poesie; esso continua ad essere sempre più pieno di messaggi e contenuti.
Il movimento, inserito dapprima tra i neologismi nell’Enciclopedia Treccani ed ora presente anche nel vocabolario, nasce dalla constatazione oggettiva del grado di esasperazione del vivere quotidiano, dalla natura violentata, dalla scienza incontrollata, dall’arte che non è più fruibile e, infine, dal cattivo rapporto dell’uomo non solo con la Natura, l’ambiente ed il territorio, ma persino con gli altri uomini e con se stesso. Occorre fermarsi a riflettere e meditare per affermare la speranza e la stessa vita.
“Dedico questo libro – spiega Giuliani sulla prima pagina – alla vita e alle poche persone oneste che esistono e resistono ancora”. Sulla copertina un cavalletto bianco, assoluto, ambiguo e profondo – il “trebbeto” – che, mentre genera un attimo di smarrimento, intende simboleggiare la speranza di rinnovare la vita, che deve essere riempita, scritta, vissuta con i nostri segni personali, frutto della nostra autonomia, già forse condizionata.
Fonte : PositanoNews.it