Si terrà il 2-3-4 aprile presso l’Istituto di istruzione superiore “F. De Gennaro” di Vico Equense…
Si terrà il 2-3-4 aprile presso l’Istituto di istruzione superiore “F. De Gennaro” di Vico Equense il progetto “il Cibo per Amare ” a cura del dr. Pieri Stefano, che si svolge da due anni con il Dirigente scolastico dell’Istrituto è il Prof. Salvador Tufano e la sua collaboratrice la Prof.ssa Annamaria Buonocore.
Il progetto IL CIBO…PER AMARE! promuove l’educazione di genere nelle scuole attraverso un percorso educativo la cui “pratica” pone attenzione alla sfera affettiva degli adolescenti ed ai processi emotivo-affettivi, nonché comportamentali, che sono alla base dell’incontro con l’altro. Il progetto è rivolto agli studenti delle prime classi della Scuola Secondaria di II Gradoed è finalizzato a rivalutare il bagaglio emozionale degli studenti partendo dal loro mondo affettivo, affinché non perdano mai di vista il rispetto profondo e fondamentale nei confronti dell’altro e – nel caso dei ragazzi – soprattutto nei confronti della figura femminile. Tale rispetto rappresenta un principio essenziale di amore per la Vita e anche un punto di partenza imprescindibile per la costruzione di ogni rapporto umano sano e sensibile, che non sia fonte di quelle frustrazioni e di quei deficit culturali che invece, purtroppo, oggigiorno sono presenti e producono troppo spesso forme di aggressività che possono addirittura sfociare in atti assolutamente devastanti e senza possibilità di ritorno, sia per chi scompare sia per chi non troverà più la direzione del suo percorso di vita.
Alla luce della lunga coda di violenze e soprusi nei confronti delle donne e delle molteplici problematiche nelle relazioni tra “i differenti” generi, di cui quotidianamente attraverso i media veniamo a conoscenza, diventa fondamentale e rilevante nell’ambire ad una società solidale, basata sul rispetto delle differenze e che tiene conto delle differenze in quanto valore aggiunto nelle relazioni interpersonali, promuovere pratiche e modelli educativi finalizzati all’educazione di genere.
Progetti di prevenzione e promozione a favore di una cultura del rispetto a scuola possonoavere un ruolo essenziale nella lotta contro la violenza, la scuola, infatti,è una componente fondamentale della vita di ciascun individuo ed uno dei principali contesti entro cui si svolge la socializzazione, così come il luogo in cui si formano e si rafforzano i comportamenti verso se stessi e gli altri……….gustare un buon cibo, lasciarsi cullare dai suoi affascinanti aromi e appagarsi del suo sapore deve essere un vero piacere del quale tutti possiamo godere se abbiamo la cognizione degli stati emozionali e dei comportamenti che ci permettono di apprezzarlo in maniera corretta ed equilibrata.
Peculiarità del progetto Il Cibo…per Amare! è proprio quella di favorire nei soggetti coinvolti lo sviluppo di un rapporto armonico tra comportamenti ed emozioni, facendo capire loro che saper riconoscere le emozioni vivendo interamente la realtà è di basilare importanza per conseguire un’emozionalità ed un’affettività sane che vanno raggiunte affinché non si incanalino verso la negazione di se stessi e dell’altro (questa negazione può creare un vuoto che l’individuo potrebbe cercare di colmare con un uso smodato del cibo).
Imparando a riconoscere le proprie emozioni vivendo veramente la realtà si può avere un rapporto non distruttivo,ma anzi positivo, con il cibo: il “mangiare” non è un qualcosa che va demonizzato, ma è l’espressione di prodotti importanti della nostra terra.
Il cibo non va ingurgitato ma riconosciuto per poi essere assaporato e degustato.
La presenza e diffusione di una cultura del “mangiare bene” può essere sicuramente favorita da un’accresciuta consapevolezza di ciò che si fa ogni volta che si decide di mangiare, dei piaceri che questo può offrire e dei rischi che si possono correre nel caso in cui se ne abusi. Inoltre, avvicinarsi e conoscere le peculiarità del “mangiare bene”, inteso come opportunità di sperimentare emozioni positive e di piacevolezza attraverso un consumo consapevole ed equilibrato del cibo, predispone alla ricerca ed al consumo di buoni prodotti. Il “buon mangiare” si riflette, infatti, anche nella tendenza e nella volontà di degustare un buon cibo che racchiuda e rappresenti l’insieme di ambiente, storia, cultura e di lavorazione dello stesso. Il cibo è parte del nostro patrimonio culturale e ci racconta la storia e la cultura d’Italia, ne delinea il territorio e ne disegna il paesaggio.
Nei momenti di convivialità, intensa espressione dell’incontro tra più persone, il mangiare predispone lo spirito al buon umore e alla possibilità di esprimere le proprie emozioni attraverso una comunicazione più libera e spontanea. Emozione e comunicazione sono “alimenti” di prim’ordine capaci di nutrire di benessere la mente creando una via privilegiata e maggiormente adeguata per sviluppare e dare forza e vivacità all’affettività. Quindi favorire la conoscenza degli elementi affettivi, emozionali e di comunicazione che sottendono a un consumo consapevole ed equilibrato del cibo, nonché la consapevolezza di cosa significhi assaporare e gustare un buon cibo attraverso l’incontro tra piatti di eccellenza, avvicina ad una cultura del “buon mangiare” e permette di connotare nella nostra mente ciò che l’uomo cerca da sempre: l’amore del buon vivere, l’amore per la terra in cui vive.
Mangiare ha assunto, nel tempo, un valore più ampio: non è solo la nostra principale fonte di sostentamento ma è anche espressione di significati simbolici, affettivi e relazionali. Le scelte ed i comportamenti alimentari non sono influenzate direttamente da fattori fisiologici, ma sono anche mediate da fattori psicologici e psicosociali, credenze ed atteggiamenti.
Già durante la vita intrauterina il bambino apprezza i sapori dei cibi scelti dalla mamma e questo ricordo può influenzare le successive abitudini. Generalmente è con l’adolescenza che si sperimentano cibi diversi o maggiormente elaborati. Siamo ciò che mangiamo e il modo in cui lo facciamo è legato a come ci vogliamo presentare agli altri: attraverso gli alimenti esprimiamo le nostre emozioni.
Negli ultimi anni si è parlato con crescente intensità dell’importanza di un’alimentazione sana che, oltre a prevenire malattie, determina un miglioramento del benessere psicologico. Esiste infatti una stretta interconnessione tra cibo e mente, tra alimentazione e sfera psicologica, l’uno influenza l’altro. Una cattiva alimentazione potrebbe provocare spossatezza fisica, diminuzione delle prestazioni cognitive e problemi psicologici, tra cui ansia, umore altalenante, nervosismo. Inoltre può influire negativamente sulle emozioni, sugli atteggiamenti della persona e sul suo temperamento. Il nutrirsi, il mangiare e, di conseguenza, il cibo risultano indissolubilmente connessi con l’emozione e molto spesso influenzati da determinate situazioni emotive.
Per raggiungere l’equilibrio tra la nostra mente e il nostro corpo è essenziale imparare ad ascoltarci. È necessario imparare a riconoscere i propri stati emotivi interni, ascoltare e conoscere il nostro corpo, prendere contatto con le proprie sensazioni e i propri bisogni. Esplorare il nostro mondo interiore è un vero e proprio allenamento che va eseguito in maniera costante ed amorevole.
Perché accontentarci se possiamo avere il meglio? Se portiamo equilibrio e chiarezza nella nostra mente anche le nostre scelte alimentari si modificheranno perché saranno meno influenzate da condizionamenti negativi e inconsci.
Fonte : PositanoNews.it
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