Venerdi 31 luglio 2020 , alle ore 18.00 presso Villa Crawford di Sant’Agnello, il prof…
Venerdi 31 luglio 2020 , alle ore 18.00 presso Villa Crawford di Sant’Agnello, il prof Vincenzo Cuomo terrà una conferenza sulle Sperimentazioni artistiche.
Vincenzo Cuomo è studioso di estetica e di filosofia della tecnica. È direttore della rivista internazionale di filosofia Kaiak. A Philosophical Journey (www.kaiak-pj.it) e docente di Filosofia e Storia nei Licei Statali. È socio della Società Italiana di Estetica ed è stato professore a contratto presso l’Università di Nizza “Sophia Antipolis”, la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2014 ha ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale a professore di seconda fascia in Estetica (M-FIL04). Le sue pubblicazioni monografiche sono le seguenti: Le parole della voce. Lineamenti di una filosofia della phonè (Edisud, Salerno 1998); Del corpo impersonale. Saggi di estetica dei media e di filosofia della tecnica (Liguori, Napoli 2004); Al di là della casa dell’essere. Una cartografia della vita estetica a venire (Aracne, Roma 2007); Figure della singolarità. Adorno, Kracauer, Lacan, Artaud, Bene (Mimesis, Milano 2009); C’è dell’io in questo mondo? Per un’estetica non simbolica (Aracne, Roma 2012); Eccitazioni mediali. Forme di vita e poetiche non simboliche (Kaiak edizioni, Pompei-Tricase 2014); Una cartografia della tecno-arte. Il campo del non simbolico (Cronopio Edizioni, Napoli 2017); Aporie d’Artaud. Crudeltà, anima, danza, Kaiak Edizioni, Pompei-Tricase 2018).
Eccitazioni mediali. Forme di vita e poetiche non simboliche
Il libro è un tentativo di risposta a due questioni: la prima riguarda le ragioni della profonda crisi dei processi “simbolici” rintracciabile nelle forme contemporanee di vita umana; la seconda è relativa alle altrettanto profonde trasformazioni nelle sperimentazioni artistiche che si sono imposte a partire dalla seconda metà del Novecento. Il volume cerca innanzitutto di mostrare come gli ambienti mediali della fotografia, del cinema, della televisione e del computer abbiamo accelerato e radicalizzato la crisi del simbolico, ciascuno condizionando specifiche modifiche destrutturanti sia negli assetti sociali sia negli assetti psichici degli individui, ciascuno ri-mediandosi e ibridandosi con gli altri in modalità complesse. In secondo luogo, il libro sostiene che le trasformazioni in senso non-simbolico delle pratiche artistiche tardo novecentesche non sono solo il riflesso del composito “processamento” non-simbolico al quale sono state sottoposte le forme di vita contemporanee, ma contengono anche una risposta artistico-culturale, in buona parte ancora da portare alla luce, alla crisi dei mondi simbolici.
Fonte : PositanoNews.it